L’altro è sempre qualcosa d’altro… (commento al vangelo della I Domenica di avvento)

Questa settimana inizia il nuovo anno liturgico.

E – come di consueto – si riparte dall’avvento, cioè dal tempo di attesa del Natale.

La liturgia ci fa ricominciare dagli inizi, quest’anno seguendo il vangelo di Matteo.

Solo che – curiosamente – si parte dalla fine del libro… cioè da quelle parole che Gesù ha pronunciato, quando ormai, consapevole che il suo tempo si era fatto breve, ha annunciato ai discepoli il suo ritorno, la sua seconda venuta.

Continue Reading

I Domenica di Avvento (letture)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 24,37-44)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Continue Reading

Trinità (commento) – Gesù non è auto-riferito

Questa domenica si celebra la festa della Trinità.

So che la parola, con quanto sottende, spaventa un po’ e mette a disagio.

Pare di trovarsi di fronte a qualcosa che – seppur sentito nominare e spiegatoci fin da quando eravamo piccoli – rimane al di là della nostra possibilità di comprensione.

Tanto che, mentre tutti conosciamo la formula “Un solo Dio in tre persone”, cosa essa poi voglia dire diventa difficile per tutti da spiegare.

Continue Reading

Trinità – letture

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 28,16-20)

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Continue Reading

XXXIV Domenica del tempo ordinario – Cristo re – I fratelli più piccoli

Eccoci giunti all’ultima domenica di questo anno liturgico: con settimana prossima inizia l’anno nuovo per la Chiesa.

Si finisce con la festa di Cristo Re dell’universo, una sorta di “ultimo dell’anno” liturgico.

Il testo del vangelo è la parabola cosiddetta del “giudizio finale”, che – come abbiamo visto settimana scorsa – completa la serie delle tre parabole che Matteo inserisce proprio prima di iniziare a raccontare la passione di Gesù.

Tutto ci parla di “fine”…

Eppure, come scrivevamo a proposito della parabola delle dieci ragazze e quella dei talenti, ciò su cui questi brani vogliono che ci concentriamo non è la fine… o l’inizio… ma lo spazio di mezzo, tra il mio oggi e la fine.

Continue Reading

XXXIV Domenica del tempo ordinario – Cristo re – letture

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 25,31-46)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Continue Reading

XXXIII Domenica del tempo ordinario – commento: “Uomini o mezzi uomini?”

Le tre parabole contenute nel capitolo 25 di Matteo (quella delle dieci ragazze, che abbiamo letto domenica scorsa, quella di oggi, sui talenti, e quella cosiddetta del “giudizio finale”, che recita «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere…») sono gli ultimi testi prima del racconto della passione.

L’evangelista le colloca pertanto alla fine della vita di Gesù, in quei giorni che precedono il suo arresto e poi la sua condanna a morte.

In effetti, il tono di queste parabole è “finale”, vi si respira un’atmosfera di congedo, di separazione, di abbandono e solitudine, di attesa, di ritorno, di re-incontro.

Continue Reading

XXXIII Domenica del tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 25,14-30)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».

Continue Reading

XXXII Domenica del tempo ordinario – commento – “La parabola delle 10 ragazze”

Il testo del vangelo di questa domenica è molto famoso, soprattutto perché è stato spesso usato dai pastori delle anime per ammonire circa la necessità di farsi trovare “pronti” in punto di morte, cosa che, nelle varie epoche storiche, ha implicato sottolineature diverse: farsi battezzare / confessarsi prima di morire, ricevere l’estrema unzione, prepararsi interiormente al “passaggio”…

Continue Reading

XXXII Domenica del tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 25,1-13)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Continue Reading