II domenica di quaresima – commento – La trasfigurazione?

Il brano di questa domenica comincia con Gesù che «prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli».

Non è la prima volta (e non sarà l’ultima) che Gesù porta con sé questa cerchia più ristretta di apostoli e solo loro.

Lo aveva già fatto quando – chiamato dal capo della sinagoga Giàiro perché sua figlia stava male e intercettato per strada dalla notizia che la ragazza era morta – aveva comunque deciso di andare a casa sua. Non aveva però permesso «a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo» (Mc 5,37). Lì infatti aveva poi avuto luogo l’unico miracolo di risurrezione narrato dall’evangelista Marco (gli altri due presenti nel Nuovo Testamento, la risurrezione di Lazzaro e quella del figlio della vedova di Nain, sono raccontati rispettivamente nel vangelo di Giovanni e in quello di Luca).

Gesù vorrà poi con sé solo questi tre discepoli al Getsèmani, cioè nell’orto degli ulivi, dopo l’ultima cena, quando «cominciò a sentire paura e angoscia» (Mc 14,33).

Quindi, le volte che Gesù porta con sé solo questi tre discepoli è perché si ha a che vedere con la morte (già avvenuta, per la figlia di Giàiro, o prossima, per Gesù stesso).

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II Domenica di quaresima (letture)

Dal vangelo secondo Marco (Mc 9,2-10)

In quel tempo Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

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I Domenica di Quaresima – Come siamo “nudi e crudi”?

Domenica inizia la quaresima (40 giorni per prepararsi alla Pasqua) e la liturgia sceglie di inaugurarla con il testo di Marco che parla dei 40 giorni di Gesù nel deserto.

Innanzitutto vanno dette due cose:

1- Spesso questo momento della vita di Gesù è tralasciato, perché sta tra il Battesimo al Giordano e l’inizio della vita pubblica. La tendenza perciò è quella di saltare subito dal momento della scelta di iniziare una vita nuova (battesimo) all’effettivo cominciamento di quella nuova vita (l’avvio della missione di Gesù). Invece – secondo tutti i sinottici – in mezzo c’è un periodo in cui Gesù rimane nel deserto.

2- Mentre gli evangelisti Matteo e Luca delineano ciò che accade nel deserto, specificando le tentazioni cui Gesù è sottoposto, il vangelo di Marco è molto stringato e si limita a dire: «Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano».

Questi due elementi mi portano a scegliere di porre l’attenzione sul “deserto”.

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I Domenica di Quaresima – letture

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,12-15)

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

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VI Domenica del tempo ordinario (commento): Gesù non è una suora e nemmeno…

Il vangelo di questa domenica ci presenta l’incontro di Gesù con un lebbroso.

Io trovo che il racconto di questo incontro sia uno di quei testi che più di tutti può farci capire la personalità di Gesù, chi era veramente, come pensava, come “funzionava”.

È necessario dunque “capire bene” cosa accade in questo episodio, perché il rischio è altrimenti quello di fraintendere chi è Gesù.

Per esempio… se non capiamo bene i contorni della situazione, potremmo arrivare a conclusioni banali e superficiali, del tipo “qui si vede quanto Gesù era buono: sta vicino ai malati”… veicolando la visione di un Gesù melenso che assomiglia allo stereotipo della suora angelica, pronta a mortificare se stessa per piacere a Dio.

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VI Domenica del tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,40-45)

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

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V Domenica del tempo ordinario – commento – Se no, che cristiano sei?

Il vangelo di questa domenica è tratto dal primo capitolo di Marco, all’interno del quale l’evangelista ci presenta un quadro generale dell’attività di Gesù. Sono due i tratti caratteristici della sua vita pubblica che oggi sono messi in luce: la capacità di liberare dal male (dalle malattie) le persone e il bisogno di vivere momenti di dialogo personale con Dio, suo Padre.

Si tratta di quelle esperienze che noi comunemente chiamiamo “miracoli” e “preghiera”.

Io però, volutamente, ho evitato di usare questi termini, perché – a mio giudizio – essi si sono caricati, nel corso della storia, di così tanti significati distorti, che rischiano di essere fuorvianti.

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V Domenica del tempo ordinario – letture

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,29-39)

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

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IV Domenica del tempo ordinario – commento – Parliamo di demoni

Oggi vorrei soffermarmi sul rapporto che Gesù ha avuto con quelli che il vangelo chiama “demòni”, “spiriti impuri” e con le persone da essi “possedute”, gli “indemoniati”.

Il tema è delicato perché nella nostra epoca queste parole hanno un significato diverso rispetto ad allora: alcuni film (tipo “L’esorcista”) o alcuni racconti suggestivi (diffusi per spaventare) hanno infatti alterato il senso che quelle parole avevano al tempo di Gesù.

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IV Domenica del tempo ordinario – letture

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,21-28)

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

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