XXII Domenica del tempo ordinario (commento)

“Cristo” è la traduzione greca della parola “messia”, che significa “unto”, cioè “scelto”, “eletto”. L’unzione del capo con l’olio era infatti il gesto con cui nell’antico Israele venivano designati i re.

Gesù è unto (scelto, eletto) per svolgere una missione, quella di far conoscere Dio agli uomini. Non una conoscenza intellettualistica o dottrinale, ma una conoscenza fattiva, un mostrare chi è Dio, un farlo vedere “in azione”, attraverso “l’azione” della sua vita.

Dentro questo agire si iscrive anche la scelta di Gesù di consegnare agli umani «le chiavi del regno dei cieli». Le chiavi sono una via d’accesso: agli umani dunque è data la via d’accesso al regno dei cieli. Il “Regno” nella predicazione di Gesù non coincide col paradiso, ma con una realtà da costruire in terra: si tratta di un modo di stare al mondo fondato sull’amore, sul prendersi cura, sul far star meglio, sulla compagnia, sulla compassione.

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XX Domenica del tempo ordinario (commento)

[Scusate per settimana scorsa – ero via]

Il vangelo di questa domenica è uno di quelli che a me piace di più. Forse vi sembrerà strano, perché Gesù, almeno nella prima parte dell’episodio, risulta un po’ estraneo al nostro modo di concepirlo: non rivolge nemmeno una parola a una persona che gli chiede aiuto, che tra l’altro è una donna (quindi appartenente a una categoria solitamente da lui privilegiata) e che, per di più, non chiede qualcosa per sé, ma per la figlia… Un Gesù un po’ anomalo rispetto a quello che siamo abituati a incontrare in tante altre pagine evangeliche.

Perché allora mi piace?

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