Il brano di vangelo di questa quinta domenica di quaresima ci racconta la rivivificazione di Lazzaro.
Lo so che “rivivificazione” è una parola difficile da leggere (e pure da scrivere), ma è importante usarla, per ricordarci che quello che è avvenuto a Lazzaro non è la medesima cosa che avviene a Gesù con la risurrezione.
Lazzaro torna in vita, ma prima o poi morirà di nuovo.
Gesù accede, invece, ad una vita nuova, che non muore più (quella che comunemente chiamiamo la vita eterna).
Al di là di questa digressione, non ripercorro l’intero brano, che tutti/e conosciamo molto bene, tanto è famoso.
Mi soffermo solo su un aspetto: la commozione di Gesù.