La settimana scorsa, il vangelo ci aveva fatto riflettere sul fatto che la proposta di Gesù – così dirompente e innovativa nella sua idea di Dio, di essere umano e di relazioni – fosse stata (e continui a essere) una proposta divisiva, che separa l’uditorio tra chi la accoglie e la fa sua e chi, invece, la ritiene ingenua, sbagliata, inadatta.
Oggi, qualche versetto dopo rispetto a dove ci eravamo fermati/e, leggiamo un’altra connotazione della medesima proposta: «Venite a me, voi tutti, che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».