Il vangelo di questa domenica è uno di quelli ad “alto rischio fraintendimento”, quindi per prima cosa cerchiamo di delinearne bene la tematica.
XXIII Domenica del tempo ordinario (letture)
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 18,15-20)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
XXII Domenica del tempo ordinario (commento)
“Cristo” è la traduzione greca della parola “messia”, che significa “unto”, cioè “scelto”, “eletto”. L’unzione del capo con l’olio era infatti il gesto con cui nell’antico Israele venivano designati i re.
Gesù è unto (scelto, eletto) per svolgere una missione, quella di far conoscere Dio agli uomini. Non una conoscenza intellettualistica o dottrinale, ma una conoscenza fattiva, un mostrare chi è Dio, un farlo vedere “in azione”, attraverso “l’azione” della sua vita.
Dentro questo agire si iscrive anche la scelta di Gesù di consegnare agli umani «le chiavi del regno dei cieli». Le chiavi sono una via d’accesso: agli umani dunque è data la via d’accesso al regno dei cieli. Il “Regno” nella predicazione di Gesù non coincide col paradiso, ma con una realtà da costruire in terra: si tratta di un modo di stare al mondo fondato sull’amore, sul prendersi cura, sul far star meglio, sulla compagnia, sulla compassione.
XXII Domenica del tempo ordinario (letture)
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 16,13-20)
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.