III Domenica di Avvento (commento) – Più il figlio è un relitto e più gli sta a cuore…

Questa settimana, la liturgia ci presenta nuovamente la figura di Giovanni Battista e – come domenica scorsa – si usano le sue parole “retrodatandole”.

Giovanni infatti, nel testo che ci viene proposto – sta parlando di Gesù («vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco») ormai adulto.

Siamo appena prima dell’inizio della vita pubblica di Gesù, quando Egli – ormai trentenne – inizierà la sua predicazione in Galilea, dopo il battesimo al Giordano.

Eppure il liturgista inserisce anche questo testo nel periodo dell’avvento, cioè come brano utile per prepararsi al Natale.

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III Domenica di Avvento (letture)

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 3,10-18)

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe». Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile». Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

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III Domenica del tempo ordinario – commento – pescare umani?

Settimana scorsa la liturgia ci ha introdotto nella vita pubblica di Gesù attraverso il vangelo di Giovanni; questa settimana, invece, assistiamo ai suoi primi passi dopo il battesimo al Giordano, seguendo l’evangelista Marco.

Gli elementi da notare sono:

l’arresto di Giovanni Battista

il ritorno di Gesù in Galilea

l’inizio dell’annuncio

la chiamata dei primi quattro discepoli.

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III Domenica del tempo ordinario – letture

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,14-20)

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

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III Domenica di avvento (commento) – Gli evangelisti: Testimoni affidabili?

La terza domenica di avvento ci fa incontrare – per la prima volta nel nuovo anno liturgico – il vangelo di Giovanni, nella pagina che parla del Battista.

L’evangelista ce lo presenta come “testimone”.

Il tema della testimonianza è centrale per il Quarto Vangelo: testimone è Giovanni Battista, testimone – dopo di lui – sarà il cosiddetto “discepolo amato”, testimone è il testo stesso del vangelo.

“Testimone” è colui che ha visto e dunque può raccontare a coloro che non hanno visto, cioè a noi, ciò che ha visto.

La domanda diventa dunque “cosa hanno visto questi testimoni?” – “cosa testimoniano?”.

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III Domenica di avvento (letture)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,6-8.19-28)

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

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II Domenica di avvento (commento) – Immergersi in Dio?

Con l’inizio del nuovo anno liturgico è ricominciata anche la lettura di un nuovo vangelo: lasciato Matteo, che ci ha accompagnato nell’anno A, riprendiamo in mano Marco, che seguiremo in questo anno B (l’anno C ovviamente è per Luca, mentre Giovanni – che non ha un anno liturgico “tutto suo” – lo si ritrova qua e là, soprattutto nei tempi cosiddetti “forti”).

Quella che abbiamo oggi sotto il naso è la prima pagina del primo vangelo (cronologicamente parlando). Una pagina importante dunque…

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III domenica di avvento

Nel vangelo di questa terza domenica di avvento si chiarisce ciò che dicevamo due settimane fa circa il rapporto tra Gesù e Giovanni Battista e quanto dicevamo settimana scorsa sul tipo di regno che Gesù è venuto a proporre.

Rispetto a Giovanni, si vede infatti la distanza tra la sua idea di Dio e quella di Gesù, tanto che il Battista «avendo sentito parlare

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