Non abbiamo ancora fatto in tempo a prendere confidenza con il tempo ordinario, appena ricominciato, e con il vangelo di Matteo, che la liturgia ci fa fare un passo indietro e tornare ai primi giorni della vita di Gesù.
Domenica infatti si celebra la festa della presentazione del Signore al Tempio, che avveniva 40 giorni dopo la nascita e che fa riferimento ad un episodio narrato dall’evangelista Luca.
I riti dell’iniziazione di un bambino ebreo erano infatti la circoncisione (8 giorni dopo la nascita) e – dopo 40 giorni (che era il tempo per la purificazione della madre) – il rito del riscatto del fanciullo, con – appunto – la presentazione al Tempio e il sacrificio di una coppia di tortore o due giovani colombi.
Innanzitutto una parola sulla “purificazione della madre”, che è una prassi che anche il cristianesimo aveva ripreso, con il nome popolare della “quarantina”, cioè 40 giorni dopo il parto, in cui la donna che aveva partorito non poteva andare in chiesa e vi veniva riammessa previa la benedizione del sacerdote.