Due settimane fa, in occasione della festa dell’Immacolata, abbiamo sentito il racconto dell’annunciazione a Maria. Il brano era tratto dal vangelo di Luca, che infatti narra gli eventi della nascita di Gesù dal suo punto di vista. L’evangelista Matteo, invece – come si vede nel vangelo di oggi – elabora i testi del Natale dal punto di vista di Giuseppe.
Entrambi gli autori però sottolineano i medesimi elementi:
– La nascita di Gesù non è una nascita qualunque, ha a che vedere con Dio (in entrambe le storie compaiono degli angeli – cioè dei messaggeri di Dio
–; per tutti e due gli evangelisti il concepimento avviene in maniera particolare, per opera dello Spirito Santo);
– Il nome del bambino è “Gesù” (= Dio salva), anche se per Luca sarà Maria a dare questo nome al nascituro, mentre secondo Matteo lo farà Giuseppe;
– Il bambino è destinato a qualcosa di grande («sarà chiamato “figlio dell’Altissimo”» / «salverà il suo popolo dai suoi peccati»).
Per capire questi elementi è utile fare una premessa: i testi sulla nascita di Gesù non sono storici, non riportano cioè la cronologia dei fatti così come si sono svolti. Sono piuttosto testi teologici, cioè racconti elaborati una quarantina di anni dopo la risurrezione di Gesù e che avevano lo scopo di rispondere alla domanda: “Ma che origine aveva quell’uomo di cui viene raccontata la morte e la risurrezione?”.
Quando infatti gli apostoli iniziarono a percorrere le strade del mondo allora conosciuto per predicare il vangelo iniziarono dall’annuncio della morte e risurrezione. A chi rimaneva colpito da questo annuncio e chiedeva spiegazioni su chi fosse Gesù, essi raccontavano la sua vita, la sua vita pubblica (cioè ciò che Gesù aveva fatto e detto da quando aveva 30 anni – da quando si era fatto battezzare da Giovanni nel deserto – fino alla fine). Non a caso tutti i vangeli non dicono nulla sulla sua vita precedente (dagli 0 ai 30 anni di Gesù non sappiamo nulla).
È solo in un secondo momento che si sente l’esigenza di chiedersi “Ma che origine aveva Gesù?”.
Luca e Matteo inseriscono pertanto nei loro vangeli una piccola sezione iniziale in cui provano a dare risposta a questa domanda. Il loro obiettivo è mostrare che Gesù viene da Dio e che la sua missione è rivelarcelo, cioè farcelo conoscere. Ecco perché proprio quel nome, quell’andare e venire di angeli e quel concepimento speciale: è il modo con cui – narrativamente – si provano a dire queste cose.
Letture:
Dal libro del profeta Isaìa (Is 7,10-14)
In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto». Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».
Dalla lettera di Paolo apostolo ai Romani (Rm 1,1-7)
Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 1,18-24)
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.