V domenica del tempo ordinario (commento)

Il brano di vangelo di questa domenica, seppur scritto quasi 2000 anni fa, appare attualissimo.

Da un lato infatti chiarisce bene quale sia la vocazione del cristiano (di ogni umano, mi verrebbe da dire) – «Voi siete il sale della terra», «Voi siete la luce del mondo» –, dall’altro la possibilità di perdere questa capacità alta di abitare la vita – «se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato?», «non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio».

Trovo questa sintesi attualissima perché mi pare che molti di noi – per età, stanchezza, affaticamento, delusione, inerzia – non sentano più quelle parole come rivolte a se stessi.

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V domenica del tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,13-16)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

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Presentazione del Signore (commento)

Non abbiamo ancora fatto in tempo a prendere confidenza con il tempo ordinario, appena ricominciato, e con il vangelo di Matteo, che la liturgia ci fa fare un passo indietro e tornare ai primi giorni della vita di Gesù.

Domenica infatti si celebra la festa della presentazione del Signore al Tempio, che avveniva 40 giorni dopo la nascita e che fa riferimento ad un episodio narrato dall’evangelista Luca.

I riti dell’iniziazione di un bambino ebreo erano infatti la circoncisione (8 giorni dopo la nascita) e – dopo 40 giorni (che era il tempo per la purificazione della madre) – il rito del riscatto del fanciullo, con – appunto – la presentazione al Tempio e il sacrificio di una coppia di tortore o due giovani colombi.

Innanzitutto una parola sulla “purificazione della madre”, che è una prassi che anche il cristianesimo aveva ripreso, con il nome popolare della “quarantina”, cioè 40 giorni dopo il parto, in cui la donna che aveva partorito non poteva andare in chiesa e vi veniva riammessa previa la benedizione del sacerdote.

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Presentazione del Signore (letture)

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,22-40)

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.

Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».

Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

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III domenica del tempo ordinario (commento)

Dopo il battesimo al Giordano i vangeli sinottici ci raccontano le tentazioni nel deserto. La liturgia, per ora, non ci presenta questo episodio, perché è un testo tipico del periodo quaresimale. Domenica ci troveremo perciò di fronte alle prime mosse di Gesù in quella che è stata definita la sua “vita pubblica”, inaugurata – appunto – dal battesimo, come abbiamo visto settimana scorsa.

Il brano di Matteo inizia con la notizia che raggiunge noi e – nel testo – Gesù dell’arresto del Battista. Questo evento ha come conseguenza il ritorno di Gesù in Galilea, la regione della Palestina dove era cresciuto (quella settentrionale). Egli però non rientra a casa sua, al suo paese, a Nazaret, ma va ad abitare a Cafarnao, una cittadina sulle rive del lago di Galilea (anche chiamato lago di Gennesaret o lago di Tiberiade, dal nome di altre due città situate sulle sue coste), dove la maggior parte degli uomini, di mestiere, faceva il pescatore, essendo il lago in questione (che peraltro è l’unico della Palestina) molto pescoso.

«Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”».

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III domenica del tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 4,12-23)

Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

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II domenica del tempo ordinario (commento)

La vita pubblica di Gesù inizia, in tutti e quattro i vangeli, in stretta connessione con la predicazione di Giovanni Battista.

Tutti i testi sottolineano questo legame e l’evoluzione di questa relazione: inizialmente infatti pare che sia stato Gesù ad avere un ruolo di subalternità rispetto a Giovanni, il quale però gradualmente decresce per lasciar spazio all’emergere di Gesù.

Questo itinerario sembra scontato per noi, così avvezzi alla centralità di Gesù, anche se – in realtà – il percorso storico non deve essere stato così lineare. Anzi, i vangeli stessi mantengono delle tracce di tensione e rivalità fra il gruppo dei discepoli dell’uno e dell’altro.

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II domenica del tempo ordinario (testi)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,29-34)

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

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Battesimo del Signore (commento)

Questa domenica incomincia il tempo ordinario. Finito cioè il periodo natalizio, in cui abbiamo riflettuto sulla nascita di Gesù e sui primi momenti della sua vita, iniziamo il percorso che, al seguito dell’evangelista Matteo, ci condurrà alla ri-scoperta dell’esperienza storica di Gesù.

Sarà un percorso che durerà tutto l’anno liturgico – fino al prossimo avvento, in autunno – all’interno del quale vivremo anche i tempi di quaresima e di Pasqua.

In ogni caso, che si tratti di “tempo ordinario”, “tempo di quaresima” o “tempo di Pasqua”, d’ora in avanti, avremo sempre a che fare con Gesù adulto.

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Battesimo del Signore (letture)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 3,13-17)

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

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