V Domenica del tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,13-16)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

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Le beatitudini (commento al vangelo della IV Domenica del tempo ordinario)

Il vangelo di Matteo è scritto per una comunità cristiana di origine giudaica.

Ciò vuol dire che i cristiani di quella Chiesa erano ebrei che avevano creduto all’annuncio apostolico e si erano fatti battezzare.

Essi, però, vivevano in un contesto in cui la maggior parte degli ebrei non aveva accolto la nuova fede.

Ecco perché l’evangelista, nello scrivere il suo vangelo, vuole rassicurarli sul fatto che abbiano fatto la scelta giusta, cioè sul fatto che credere a Gesù sia stato dare compimento alle attese messianiche del popolo eletto.

Per far questo, Matteo costruisce la sua narrazione presentando Gesù come il nuovo Mosè.

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IV Domenica del tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,1-12a)

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

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Un inizio che invoglia a proseguire (commento al vangelo della III Domenica del tempo ordinario)

In questa terza domenica del tempo ordinario, il vangelo ci presenta l’avvio della vita pubblica di Gesù in Galilea.

Dopo il battesimo al Giordano, infatti, Gesù torna nel nord nella Palestina, nella regione dove era cresciuto, e lì inizia la sua missione.

Il testo che la liturgia ci propone è la prima pagina di questa sezione del vangelo di Matteo e costituisce una sorta di sintesi dell’attività gesuana, le cui singole parti verranno man mano riprese e approfondite nel corso dei capitoli successivi.

Vengono, infatti, qui raccolti i grandi temi dell’esperienza storica di Gesù:

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III Domenica del tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 4,12-23)

Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

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Il battesimo di Gesù secondo Giovanni (commento al vangelo della II Domenica del tempo ordinario)

Nel vangelo di Giovanni è centrale la figura del testimone.

Anzi, il vangelo stesso, per Giovanni, è una testimonianza.

A livello dei personaggi che vi compaiono, il ruolo del testimone è svolto, innanzitutto, dal Battista, mentre nella seconda parte dell’opera, questa funzione viene presa dal cosiddetto “discepolo amato”.

L’evangelista Giovanni scrive a una comunità di provenienza giudaica e perciò ha lo stesso problema di Matteo, cioè sottolineare la subalternità del Battista a Gesù.

Nel testo questa intenzione è evidente, ma la cosa forse più interessante è la sottolineatura della non conoscenza di Gesù da parte del Battista.

Questo elemento è attribuito anche agli astanti. Nel brano precedente, infatti, il battezzatore dice: «In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete» (Gv 1,26).

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II Domenica del tempo ordinario (letture)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,29-34)

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

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Segni deboli – Commento al vangelo del Battesimo del Signore

Terminate le festività natalizie, domenica comincia il tempo ordinario, che ci porterà a riflettere sulla vita pubblica di Gesù, quest’anno al seguito dell’evangelista Matteo.

L’esordio riguarda il battesimo al Giordano, che il primo evangelista (in ordine canonico e non cronologico) narra in una maniera peculiare.

Tra le righe, infatti, in lui più che altrove, emerge l’esigenza di narrare l’episodio in maniera tale che sia chiara la supremazia di Gesù sul Battista.

La vicenda, infatti, inizia in questo modo: «Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo».

E perché mai il Battista vuole impedire a Gesù di essere battezzato?

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Battesimo del Signore (letture)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 3,13-17)

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

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Maria “Madre di Dio” (commento)

Quest’anno il calendario e la liturgia fanno sì che domenica sia il 1° gennaio e quindi si celebri la solennità di Maria Santissima Madre di Dio… per la quale, però, è previsto un vangelo che coincide per lo più con quello che abbiamo commentato a Natale.

Tutto ciò complica un po’ il lavoro di chi, come me, commenta settimanalmente le letture…

Ma, tant’è…

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