XIX Domenica del tempo ordinario (commento di Giuliano Bettati)
In queste domeniche di agosto, prendo una piccola pausa dall’impegno settimanale del commento al vangelo della domenica.
Per non lasciare sguarnite queste settimane, pubblicherò i commenti di p. Giuliano Bettati, mio maestro nella lettura del vangelo e nella vita.
XIX Domenica del tempo ordinario (letture)
Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 6, 41-51)
In quel tempo, i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: <<Io sono il pane disceso dal cielo>>. E dicevano: <<Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?>>.
Gesù rispose: <<Non mormorate tra di voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me.
Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita.
I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo >>.
XVIII Domenica del tempo ordinario (commento)
Il vangelo di questa domenica ci presenta un dialogo avvenuto a Cafàrnao dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci (di cui abbiamo letto la settimana scorsa) tra Gesù e la folla.
Mi paiono soprattutto tre i passaggi da sottolineare.
XVIII Domenica del tempo ordinario (letture)
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,24-35)
In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
XVII Domenica del tempo ordinario (commento)
Come anticipato la settimana scorsa, questa domenica la liturgia ci propone di seguire il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci secondo la versione dell’evangelista Giovanni.
L’evento è probabilmente uno dei più noti della vita di Gesù, anche perché è narrato (in alcuni casi più volte) in tutti i vangeli.
La versione di Giovanni, tuttavia,
XVII Domenica del tempo ordinario (letture)
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,1-15)
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
XVI Domenica del tempo ordinario (commento)
Il vangelo di questa domenica segue logicamente quello della settimana scorsa: là abbiamo visto l’invio dei Dodici, a due a due, qui li vediamo tornare a riferire a Gesù «tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato».
XVI Domenica del tempo ordinario (letture)
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,30-34)
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
XV Domenica del tempo ordinario (commento)
Il vangelo di questa settimana ci presenta l’invio in missione dei Dodici: il primo esperimento di annuncio fatto dagli apostoli.
Il testo è interessante perché più che mettere in risalto l’esperienza (com’è andata, gli esiti, le difficoltà…), dà grande spazio alle indicazioni previe di Gesù.
Ciò ci permette di capire quale fosse per lui il senso di questo invio (e – dunque – di ogni invio dei suoi e delle sue), a cosa tenesse in particolare.