IV Domenica di Avvento – letture

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

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III Domenica di avvento (commento) – Gli evangelisti: Testimoni affidabili?

La terza domenica di avvento ci fa incontrare – per la prima volta nel nuovo anno liturgico – il vangelo di Giovanni, nella pagina che parla del Battista.

L’evangelista ce lo presenta come “testimone”.

Il tema della testimonianza è centrale per il Quarto Vangelo: testimone è Giovanni Battista, testimone – dopo di lui – sarà il cosiddetto “discepolo amato”, testimone è il testo stesso del vangelo.

“Testimone” è colui che ha visto e dunque può raccontare a coloro che non hanno visto, cioè a noi, ciò che ha visto.

La domanda diventa dunque “cosa hanno visto questi testimoni?” – “cosa testimoniano?”.

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III Domenica di avvento (letture)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,6-8.19-28)

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

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II Domenica di avvento (commento) – Immergersi in Dio?

Con l’inizio del nuovo anno liturgico è ricominciata anche la lettura di un nuovo vangelo: lasciato Matteo, che ci ha accompagnato nell’anno A, riprendiamo in mano Marco, che seguiremo in questo anno B (l’anno C ovviamente è per Luca, mentre Giovanni – che non ha un anno liturgico “tutto suo” – lo si ritrova qua e là, soprattutto nei tempi cosiddetti “forti”).

Quella che abbiamo oggi sotto il naso è la prima pagina del primo vangelo (cronologicamente parlando). Una pagina importante dunque…

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II Domenica di avvento – letture

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,1-8)

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaìa: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

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I Domenica di Avvento (commento) – Gli appuntamenti decisivi

La scelta dei testi evangelici è curiosa.

Settimana scorsa abbiamo concluso l’anno liturgico leggendo le penultime pagine del testo di Matteo, senza però leggerne la fine – la passione, morte e risurrezione di Gesù – che si leggerà a Pasqua. La fine della vita di Gesù (Pasqua) e la fine dell’anno liturgico infatti non coincidono.

Allo stesso modo, oggi, iniziamo un nuovo anno liturgico, preparandoci con l’avvento al Natale (qui l’inizio dell’anno coincide con l’inizio della vita di Gesù), ma non partendo dall’inizio di un vangelo, ma dalla fine. O meglio, dalla penultima parte del vangelo di Marco. Il brano di oggi è infatti quello immediatamente precedente l’inizio del racconto della passione.

Questo crea un po’ una sovrapposizione di temi (attesa della risurrezione, attesa del ritorno alla fine della storia, attesa della celebrazione della sua nascita) che suscita una domanda: Ma Gesù, quando pronunciava le parole che ci riporta Marco verso la fine del suo vangelo, a cosa faceva riferimento?

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I Domenica di Avvento (letture)

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 13,33-37)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

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